19 Luglio 2019 ore 18:00 , Tavola Rotonda FONDAZIONE LEONARDO SCIASCIA
Sono intervenuti Matteo Collura, Virman Cusenza, Antonio Di Grado, Carlo Nordio, Valter Vecelio, Giuseppe Verde
«Ancora una volta voglio scandagliare scrupolosamente le possibilità che forse ancora restano alla giustizia»: questa la frase di Friedrich Dürrenmatt che Leonardo Sciascia scelse come epigrafe del suo ultimo romanzo, Una storia semplice. Scelta significativa, quella di un autore – il romanziere e drammaturgo elvetico – a lui quanto mai affine nell’indagare nei meandri del potere e della colpa, del diritto e della iniquità; scelta altrettanto significativa quella d’un tema – la giustizia – che forse più d’ogni altro appassionò e tormentò lo scrittore siciliano lungo tutto il suo itinerario intellettuale e artistico.
Da quella citazione ardita e perentoria la Fondazione Leonardo Sciascia di Racalmuto ha ricavato il titolo (Le possibilità che ancora restano alla giustizia) della tavola rotonda che si svolgerà il 19 luglio nella sua sede. Ad affrontare il tema saranno: il giornalista e scrittore Matteo Collura; il giornalista Virman Cusenza, direttore de “Il Messaggero”; il docente universitario Antonio Di Grado, direttore letterario della Fondazione; lo scrittore ed ex magistrato Carlo Nordio; il giornalista Valter Vecellio; il docente universitario di diritto costituzionale Giuseppe Verde.
La giustizia, dunque: le sue “possibilità” tenacemente vive ancorché intralciate – come recenti e ben tristi eventi purtroppo dimostrano – da un “contesto” di omertose corresponsabilità e fosche trame politiche. Viene in mente quanto affermavano i coraggiosi congiurati della sciasciana Recitazione della controversia liparitana: ««Abbiamo tentato di inventare il cristianesimo in un paese che è cristiano solo di nome; e abbiamo dato alla vuota maestà del diritto un contenuto di umanità, di giustizia». Parole che allora segnavano una sconfitta, che oggi potrebbero aprire a una speranza.