10 Gennaio 1987 Corriere della Sera. “I PROFESSIONISTI DELL’ANTIMAFIA”

Nell’articolo, arguto saggio sulla tolleranza e sulla forza del diritto, vengono biasimati i criteri adottati dal C.S.M. per l’assegnazione del posto di Procuratore al dott. Paolo Borsellino (criteri non rispettosi delle regole alle quali peraltro si farà poi riferimento per non promuovere il giudice Falcone): nessun giudizio viene espresso su Borsellino ma soltanto si fa rilevare l’inosservanza di principi di coerenza e di prassi consolidate da parte dello stesso Consiglio.

La critica al C.S.M. ancora oggi, per alcuni esperti di mafia, inspiegabilmente diventa un attacco al giudice Borsellino.

Questi esperti continuano a ignorare l’articolo riportato nel volume “ A futura memoria”, che Leonardo Sciascia pubblicò sul Corriere della Sera del 26/01/1987, nel quale si legge “… di più grave reità mi si carica per avere attaccato come carrierista il dott. Borsellino, procuratore della Repubblica a Marsala, cosa per niente vera ed evidentissima in quel mio articolo. Ho attaccato invece il modo, il principio che su quel modo veniva a stabilirsi, con cui il Consiglio superiore della magistratura ha proceduto alla sua nomina. E citavo appena due brani – ameni ma preoccupanti – di quel che si legge nel notiziario straordinario del CSM (n. 17, 10 settembre) che sarebbe da definire straordinario davvero, per quant’altro vi si trova. I lettori lo cerchino, ne avranno – spero – quanto me amenità e preoccupazione”.

Lo stesso Borsellino, in occasione di un incontro molto cordiale con Sciascia avvenuto a Marsala a iniziativa del Sindaco del tempo, dichiarò di essere d’accordo sulle considerazioni espresse nell’articolo.


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